Titolo: Donna con libro, autoritratto delle mie letture | Autore: Bianca Pitzorno | Casa Editrice: Salani | Data pubblicazione: 1 giugno 2022 | Pagine: 272
Questo libro non vuole essere un saggio sulla lettura né tantomeno sulla letteratura, ma una sorta di memoir, una galoppata trai ricordi, una serie di riflessioni a ruota libera sui libri che in epoche diverse sono entrati nella mia vita e l’hanno influenzata. Considerato che a sette anni già leggevo correntemente e che sto per compierne ottanta, un tempo lunghissimo. Non li racconterò in ordine strettamente cronologico, ma andando su e giù negli anni, seguendo le relazioni tra le cose ei fatti e le associazioni dei pensieri. Non li racconterò proprio tutti: molti mi sfuggiranno, e comunque un elenco troppo lungo vi annoierebbe. Chiedo scusa se userò spesso i termini propri dei rapporti amorosi, come colpo di fulmine, passione e appassionarsi, innamorarsi, amare, amato e adorato. Però sono le parole più adatte per definire i miei sentimenti, le mie reazioni ogni volta che incontro un autore o un’autrice che sento affine, in cui mi riconosco, nel cui mondo vorrei entrare. Ogni volta che trovo in un libro vicende, sentimenti, personaggi, argomenti che mi conquistano. Che suscitano in me amore, passione, incanto, entusiasmo, ma anche dolore, rabbia, indignazione.
Ho ricevuto questo libro un po’ a sorpresa, grazie a un’email della casa editrice. Ultimamente non sto scrivendo molto assiduamente qui sul blog (per usare un eufemismo), quindi non mi aspettavo proprio una proposta simile. Credo che mi abbiano contattato perché uno dei miei articoli più letti è la recensione de La vita sessuale dei nostri antenati (potete leggerla qui), libro per il quale avevo speso molte parole positive, ma anche molte critiche.
Dopo una vita dedicata alla narrativa per bambini e ragazzi, da qualche anno Bianca Pitzorno scrive soprattutto libri per i più grandi. La vita sessuale dei nostri antenati è stato il primo; poi lo scorso anno è uscito Sortilegi, su cui avevo messo l’occhio con molta curiosità, ma che non ho ancora avuto occasione di leggere; Donna con libro invece è uscito a giugno e si colloca tra l’autobiografia, il saggio e la narrativa.
In queste pagine, infatti, Bianca Pitzorno racconta tutte le tappe della sua vita, ma in un modo che si discosta da quello della biografia canonica: si serve delle letture che l’hanno accompagnata nei vari momenti per ripercorrere i luoghi e gli anni da raccontare. Da Salgari a Petrarca, da Manzoni a Deledda: ogni libro porta con sé un aneddoto, una persona vicina o lontana nel tempo e fiumi di parole che si riversano nelle pagine.
I libri hanno sempre popolato la vita di Bianca Pitzorno: quelli che ha scritto, quelli che ha tradotto, ma soprattutto i migliaia di volumi che ha letto e amato. Perché ancor prima che scrittrice, lei è una lettrice appassionata, di una passione che traspare in ogni capitolo sempre di più.
Qualche volta coltivo la fantasia di morire in India e di venire bruciata non in un moderno crematorio, ma all’aperto, su una grande pire formata da tutti i libri che mi hanno accompagnato nella vita.
Sicuramente la mia opinione (estremamente positiva) su questa lettura è legata al fatto che Bianca Pitzorno sia una delle mie scrittrici preferite sin da bambina. Posso dire di essere cresciuta con i suoi libri, di averli amati, letti e riletti (in particolare per Tornatràs ho perso il conto delle riletture) e anche di essermi un po’ formata grazie a lei. Poi ho imparato a conoscerla come persona molto più in là: credo di averle scritto una lettera inviata per email ad un certo punto, ma dovrei ricercarla. Ecco, leggere l’autobiografia (per quanto non canonica) di una scrittrice che si ama, va a riempire un tassello mancante e non può che essere interessante. Quindi, per tutti i lettori cresciuti con Ascolta il mio cuore e Principessa Laurentina, leggete questo libro. Scoprirete da un lato tutti i suoi modelli come scrittrice, oltre che le sue opinioni contro-corrente e sarà meraviglioso confrontarsi con il suo pensiero e il suo gusto letterario; dall’altro, una donna incredibile, estremamente intelligente e colta, con un bagaglio di conoscenze immenso e un inesauribile desiderio di viaggiare con i libri. Forse è proprio questo che l’ha spinta a cercare tutti gli strumenti per farlo, a partire dall’imparare le lingue.
Inoltre io ho un debole per le autobiografie in generale: è uno dei generi letterari che preferisco perché mi piace immergermi nella vita reale di persone reali e conoscere attraverso i loro occhi decenni passati e luoghi lontani. Tanto più se viene scelto un pretesto narrativo, un filo conduttore della storia particolare, come in questo caso i libri e le letture. Trovo che in questo modo tutto scorra in modo più naturale, come se il lettore vedesse lo scrittore guardarsi indietro e ricostruire le cose a modo suo, realizzare un ritratto che sia di più di una semplice fotografia. In più, oltre alla vita dell’autrice, il lettore ha l’occasione di conoscere altre mille cose: ho vissuto in parte anche un viaggio nella storia dell’editoria italiana lungo quasi un secolo.
E poi, devo dirlo, questolibro racconta un gioco che faccio sempre anche io, anche qui sul blog con voi: ogni lettura che faccio si lega a posti e persone, a ricordi di vacanze o di ritorni a casa. In ogni recensione provo a mettere un po’ della vita che quel libro ha visto scorrersi accanto ed è stato bello riconocere questa stessa abitudine anche in Bianca Pitzorno. Forse è per questo che non ho fatto fatica a seguirla in questo viaggio e anzi mi sono lasciata trasportare con fiducia cieca.
Nei primi tre anni di elementari avevo scoperto come l’amore per gli stessi libri, gli stessi scrittori, gli stessi personaggi, creasse un legame di amicizia più forte di ogni altro.
Fino a quando non ho iniziato questa lettura, non mi ero resa conto di quanto mi fosse mancato lo stile caldo di Bianca Pitzorno: le sue descrizioni, i suoi personaggi memorabili anche quando si tratta di persone reali, l’ironia delicata, gli ambienti che hanno sempre qualcosa di familiare, di casa. L’ho letto per pomeriggi interi, senza essere in grado di separarmi dalle pagine. Ho conosciuto la Sardegna della sua infanzia, popolata dalle voci degli scrittori che ha amato e dai volti delle persone con cui è cresciuta e un po’ ne sono rimasta conquistata. Ma soprattutto sono stata conquistata da Bianca Pitzorno, scrittrice e donna, e ho sognato di poter avere una conversazione con lei: per tutto il tempo ho pensato che deve essere una di quelle persone che è incantevole sentir parlare.
Per l’intero libro ho pensato a quanto c’è da leggere nell’universo, a quanti libri mi sto perdendo e a quante vite si possono vivere attraverso la lettura. Io credo che Bianca Pitzorno ne abbia vissuto qualche migliaia e nonostante mi senta già in estremo ritardo, ne auguro anche solo una piccola parte a me e tutti voi. Che bel viaggio sarebbe.
Ma qualcosa gli manca, e io ne soffro per loro. La bellezza del conoscere e partecipare, sia pure astrattamente, ad altre vite; la trasmissione nel tempo, nei secoli di storie esemplari, emozionanti, tristi, divertenti, appassionanti. La conoscenza di persone reali o immaginarie che potrebbero insegnarti cose importanti o anche solo esserti amiche. Manca loro il miglior rimedio alla solitudine, la possibilità di viaggiare e conoscere nel tempo e nello spazio. Io, come tutti gli altri lettori, questo tesoro lo possiedo, e ne sono riconoscente alla sorte.
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Bianca Pitzorno: (Sassari, 1942), dal 1968 vive e lavora a Milano. Già funzionaria Rai addetta ai programmi culturali TV con Raffaele Crovi, ha poi collaborato alla Televisione della Svizzera Italiana. Ha scritto scenografie, testi teatrali e per canzoni. Nel 1996 l’Università di Bologna le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione. Dal 1972 al 2022 ha pubblicato circa settanta libri tra saggi, biografie, romanzi per adulti e, all’inizio, moltissimi per ragazzi. Le sue opere sono tradotte in Europa,in Asia, in Australia e in America. Nellaversione originale italiana hanno venduto più di due milioni di copie. A sua volta ha tradotto J. R. R. Tolkien, Sylvia Plath, David Grossman, Soledad Cruz e Mariela Castro. Fra i suoi titoli più conosciuti e quelli più recenti: La bambina col falcone, Vita di Eleonora d’Arborea, L’incredibile Storia di Lavinia, Ascolta il mio cuore, La vita sessuale dei nostri antenati, Il sogno della macchina da cucire, Sortilegi e Piante di via Romolo Gessi.
Bella recensione, complimenti! Di Bianca Pitzorno ho letto, in cartaceo, “La vita sessuale dei nostri antenati” https://compitiscritturalettura.wordpress.com/2022/07/12/recensione-63-la-vita-sessuale-dei-nostri-antenati-b-pitzorno/ questo è il link per leggere la recensione); sono quasi certo di averne letto anche uno in ebook, ma non mi ricordo il titolo… Buona lettura e… buon’estate! ❤
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Ti ringrazio! Passo volentieri a leggere la tua recensione 🙂 Buon’estate anche a te!
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