Tra pagine e palcoscenico #5 // Patti Smith

Tra pagine e palcoscenico #5

Ovvero cantanti e musicisti che hanno scritto romanzi che potreste voler leggere


Patti Smith

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Le opere pubblicate dall’artista Patti Smith, tra romanzi, racconti e poesie, sarebbero impossibili da elencare. Scrive e pubblica poesie sin da prima di fare il suo ingresso nel mondo della musica. Seventh Heaven (1972), pubblicato in Italia con il titolo Poesie (Newton Compton, 1979). Tra gli altri primi lavori è stato tradotto anche Babel (Newton Compton1980), altra raccolta di testi che comprende sia prosa che poesia, ma anche suoi disegni e illustrazioni. 

Nel 1996, Einaudi pubblica Il sogno di Rimbaud. Poesie e prose 1970-1979, (titolo originale, del 1994, Early Work: 1970 – 1979). La raccolta comprende testi appartenentiearly_work.jpg alle due precedenti pubblicazioni, più altre opere inedite in Italia. Pone al centro, tanto della prosa quanto della poesia, la figura del giovane ribelle, che appartiene alla letteratura universale e che è ripresa e rivista in chiave rock. Scrive di uno dei più grandi poeti del rock, Jim Morrison (figura centrale in Seventh Heaven) e dei suoi modelli Rimbaud, Pasolini, Picasso…
Nel 1996 esce per Bombiani, Mar dei Coralli (The coral sea), ulteriore raccolta di testi poetici e prose, che sanno comunque di poesia. È in tutto e per tutto scritta in onore di Robert Mapplethorpe, a cui era legata da una profonda e pura amicizia, morto nel 1989 per complicazioni dovute all’AIDS. In queste pagine, Patti Smith racconta la storia di un uomo in viaggio attraverso l’oceano, metafora della sofferenza di Mapplethorpe nella sua malattia. Rievoca così la sua figura come artista e come amico, e dà sfogo al suo dolore più profondo.
Per Robert Mapplethorpe, Patti Smith scrive anche Just Kids (Feltrinelli, 2010). Si tratta di un’autobiografia appassionata che si costruisce attraverso la storia della loro amicizia. Lo stile resta carico di poesia e filosofia, porta i segni di una continua ricerca; ma c’è anche tanta storia (personale e non) e c’è amicizia, un patto prezioso di sostegno reciproco. 

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I tessitori di sogni.jpgI tessitori di sogni (Bombiani, 2013) era in realtà già uscito da qualche anno, nel 1992, con il titolo di Woolgathering. Con un tono a metà tra quello autobiografico e quello della favola, Patti Smith racconta episodi della propria infanzia, ricordi particolarmente legati ai luoghi, alla natura, con descrizioni tra il sogno e la realtà. È visionario e magico, tanto che risulta impossibile separare la finzione dalla realtà.

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È in parte autobiografico anche M Train (Bombiani, 2016), racconto realizzato tra polaroid e parole, M Train.jpgdi un viaggio, in parte fisico e in parte solo mentale. Con la scrittura, Patti Smith ci porta nel caffè del Greenwich Village, dove ogni mattina fa colazione e medita scrivendo; in Messico, a casa di Frida Kahlo; passando per Berlino, fino alle tombe dei suoi idoli. Il tutto sempre accompagnato da un indagare incessante e una riflessione continua sul ruolo dell’artista, sui suoi tormenti, da ricordi di dolori e di momenti felici.

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Nel 2018 è uscito Devotion (perché scrivo) (Bombiani). Potrebbe essere considerata una dichiarazione a cuore aperto, in cui Patti Smith racconta il suo processo creativo, dando spazio, più che mai, a quella dannata figura dell’artista e della sua creatività, che l’ha sempre tormentata. E così, cerca di rievocare il momento dell’ispirazione, nei luoghi in cui è successo; racconta le ossessioni, i mostri sacri che popolano ogni sua opera e che sono il suo modello, a cui è letteralmente devota, gli episodi che l’hanno segnata e cambiata, come donna e come artista.

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Chiara ha detto:

    Bel post. Molto utile per chi volesse approfondire. Adoro Patti Smith. Ti segnalo anche Patti Smith Complete, edito da Sperling & Kupfer nel 1998.

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    1. Dalì ha detto:

      Ti ringrazio! “Patti Smith Complete” mi era sfuggito, quindi grazie per averlo riportato! 🙂

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