Recensione: Alfredo di Valentina D’Urbano

Finalmente riesco a pubblicare questa recensione, che mi è venuta molto spontanea. Anche se è molto facile prevedere la mia opinione 😀

Alfredo

  • Titolo: Alfredo

  • Autore: Valentina D’Urbano

  • Casa Editrice: Longanesi
  • Data pubblicazione: 17 Maggio 2015
  • Pagine: 40
  • Genere: Racconto
  • Trama: Alla Fortezza tutti li chiamano i gemelli. La loro storia, struggente e tragica, diventerà quasi una leggenda nel quartiere. Ma a narrarla finora è stata soltanto Bea, la metà più forte dei gemelli, la ragazza cui bastava sentire l’odore di Alfredo sulla maglietta verde per sapere che lui ci sarebbe sempre stato. La giovane donna che ha lottato fino alla fine per sentire il rumore, inconfondibile, dei suoi passi. Questa invece è la storia della metà più debole dei gemelli e a raccontare l’arrivo alla Fortezza è Alfredo, in prima persona, con la sua voce, le sue fragilità, i suoi piccoli e grandi sogni così difficili da realizzare e così facili da infrangere. Fino all’incontro che gli cambierà la vita: quello con Beatrice.

Opinione personale:

Credo che non riuscirei a fare una recensione vera e propria, perché si tratta di un racconto più che di un vero e proprio romanzo e mi sembrerebbe esagerato scriverci sopra un poema, come faccio troppo spesso. La verità è che i racconti sono fatti per parlare da soli, la trama è breve e così anche lo sviluppo stesso. Per questo trovo difficile recensirne uno senza scadere nel banale, pacchiano o prolisso. 
Bisogna innanzituttodownload (2) precisare che Alfredo non è il seguito de Il rumore dei tuoi passi, né la stessa storia raccontata da lui (sì proprio lui), piuttosto è un prequel, uno spin-off, per usare i termini del genere. È la storia della breve infanzia di Alfredo, del suo arrivo alla Fortezza e di Bea bambina. Come se fosse destino, come se, per citare altro, ogni passo che lui ha fatto da quando è al mondo è stato un passo verso di lei (è un Nicolas Sparks rivisitato, ma questa è un’altra storia). 
Lo stile non tradisce mai, intenso, molto introspettivo, carico di emozioni e ripercussioni, di tragico ma anche di romantico, di passioni. Alfredo viene un po’ spiegato, ma senza esplicitarlo, per quello che sarà poi, o per quello che è stato prima, nel romanzo intendo. Ci è stato regalato un suo ritratto, perché è di questo che si tratta infondo, di un regalo (era gratis non per caso, eh) che la D’Urbano ci ha fatto, a tutti noi, anche a sé stessa Perché alcuni personaggi se li ami non muoiono mai, ti aspettano per sempre. Buona lettura, Con affetto come ha scritto nella dedica. È stato quasi bea e alfredocome leggere la dedica dell’ultimo libro di Harry Potter, uguale. Zia Jo è diventata Zia Vale.
Lo sapete poi cosa mi è piaciuto molto? Che ha voluto cogliere un lato inedito, che ha raccontato qualcosa di mai toccato prima, che ha fatto più che rievocare un personaggio, o farne un ritratto, lo ha anche resuscitato come un nuovo personaggio, diverso e uguale. Uguale in quel suo amore per Beatrice, solo che non lo sa ancore che è di amore che si tratta; uguale in quella sua forza, o piuttosto ferocia, che non sarà mai uguale a quella di Beatrice, ma complementare. Diverso perché forse tutto ciò che gli sta accadendo non lo ho ancora segnato così profondamente, e quelle mancanze che lui non riesce ad accettare, non si sono ancora trasformate in una ricerca di conforto in Beatrice.

E io non la sopportavo, ma quando non c’era mi succedeva una cosa strana, trovavo sempre un motivo per cercarla.

Che altro posso dire…è un esperimento ben riuscito. Non uno di quei telefilm che se li prolunghi non saranno mai come alla prima stagione, ma è stato un ritorno con maestria e delicatezza, come i riferimenti in Quella vita che ci manca. Se avete già letto il romanzo scommetto che avrete già letto anche questo racconto, altrimenti era solo perché non sapevate della sua esistenza, vero?? Se non avete letto il romanzo invece vi invidio. Perché potrete leggere prima questo racconto, avere un assaggio che prospetta molto molto di più.

Con gli anni avrei imparato che la maggior parte delle volte è così che si muore, con gli occhi e la bocca aperta, coma se tutti i tuoi ricordi e la vita e le cose che ami uscissero insieme al respiro.
Come se tutto quello che sei stato ti abbandonasse dimenticandosi di chiudere la porta.

Il mio voto:

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L’autrice:
Valentina D’Urbano: è nata il 28 giugno 1985 a Roma dove vive e lavora come illustratrice per l’infanzia. Ha esordito con Longanesi nel 2012 con il romanzo Il rumore dei tuoi passi (Premio Città di Penne Opera Prima e Premio Cultura Mediterranea Fondazione Carical) che è stato pubblicato anche in Francia e Germania, seguito da Acquanera (2013) con il quale ha vinto il Premio Fenice-Europa Un Romanzo Italiano per il mondo.  

9 commenti Aggiungi il tuo

  1. Ho letto il romanzo ma non questo. Ricordo che mi piacque,ma questo seppure e’ un racconto non ho ancora avuto modo di leggerlo,avendo molto libri nella WL ho sempre rimandato questo.
    Ma con questa “Mini” recensione come l hai chiamata tu,mi ha fatto venir voglia di leggere subito il Racconto.
    Grazie e buona giornata 🙂

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    1. Sono felice che ti sia venuta voglia di leggerlo, è breve ma ne vale davvero la pena soprattutto se hai letto il romanzo! Buon giornata 🙂

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      1. Appena posso lo leggo subito 🙂
        Buona serata!

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      2. Poi fammi sapere eh:)

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  2. salottodeilibri ha detto:

    Ciao cara, ti ho nominata qui: https://salottodeilibri.wordpress.com/2015/07/01/premio-very-nice-blog-fmtech-award/! Spero ti faccia piacere 🙂

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    1. Certo che mi fa piacere: grazie mille per le belle parole! ❤

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  3. sidewinder01gates ha detto:

    Oh mio dio non sapevo di questo racconto O.O
    Oddio lo voglio leggere assolutamentissimamenteeee!!!!!!!!!!!!!!! *———-*

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    1. Ahahahah la mia stessa reazione!! Te lo consiglio!

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